La supply chain security, o sicurezza della catena di fornitura, è diventata una priorità per le aziende di ogni settore. L’interconnessione globale ha reso le organizzazioni sempre più dipendenti da fornitori, subappaltatori e partner, creando un ecosistema complesso e vulnerabile: se un anello della catena è compromesso, l’intero sistema ne subisce le conseguenze. Dalle interruzioni logistiche alle minacce cyber, fino ai rischi normativi e di conformità, la supply chain non è più solo un aspetto operativo, ma un asset da proteggere con rigore. La direttiva europea NIS2 ha rafforzato questa consapevolezza, imponendo la verifica della sicurezza informatica dei propri fornitori.
Supply Chain Security: i rischi per le aziende
La supply chain non è solo una questione logistica, ma il vero sistema nervoso dell’organizzazione. Gli attacchi informatici che colpiscono le aziende, sfruttando le vulnerabilità di clienti e fornitori nella catena di approvvigionamento, sono in costante aumento.
Anche un singolo incidente di sicurezza che coinvolge un fornitore può avere ripercussioni sull’intera supply chain a cui appartiene. Un’interruzione o una compromissione può avere impatti devastanti su produttività, sicurezza e reputazione aziendale.
Eseguire assessments e due diligence sui propri fornitori e terze parti non è più una scelta, ma è diventata una vera e propria necessità.
Una gestione efficace di tutti gli attori coinvolti nella supply chain, richiede un’analisi approfondita su più livelli: affidabilità finanziaria, compliance legale e normativa, etica e sostenibilità, capacità produttiva e cybersecurity. Proprio quest’ultimo aspetto è stato enfatizzato dall’introduzione della Direttiva NIS2, che impone alle aziende di verificare la sicurezza cyber della propria catena di fornitura.
Compliance Cyber: NIS2 nella supply chain
Integrare un programma specifico di compliance nella sicurezza della supply chain è ormai di fondamentale importanza.
Per mitigare i rischi connessi alla sicurezza delle reti e dei sistemi, la NIS2, impone alle aziende di sviluppare e applicare una rigorosa politica di sicurezza della catena di fornitura, che regoli le relazioni con fornitori e terze parti.
A livello operativo, i soggetti che rientrano nel perimetro della Direttiva NIS2, sono tenuti a potenziare il livello di sicurezza informatica, integrando la cybersecurity nella propria strategia operativa e di governance. Si tratta di adottare un approccio strutturato alla gestione del rischio, che includa controlli tecnici, processi di monitoraggio continuo e piani aggiornati di risposta agli incidenti.
La NIS2 mira a rafforzare la resilienza complessiva delle organizzazioni, rendendole maggiormente preparate ad affrontare un eventuale attacco cyber.
La preparazione non si limita semplicemente alla capacità di reagire rapidamente ed efficacemente, ma include anche la tempestiva ripresa delle attività colpite, riducendo al minimo l’impatto complessivo sull’organizzazione.
L’obiettivo è assicurare che, anche in caso di attacco informatico riuscito, le conseguenze sulle operazioni aziendali siano contenute e non compromettano significativamente la continuità del business.
Oltre la conformità: un approccio strategico
La sicurezza della supply chain è un elemento chiave per la stabilità e la competitività aziendale. La NIS2 ha reso obbligatori i controlli cyber sui fornitori, ma una gestione realmente efficace deve considerare anche fattori finanziari, normativi e operativi.
Affidarsi a partner specializzati consente alle aziende di prevenire criticità, ridurre i rischi e garantire la conformità normativa, trasformandola supply chain da punto di vulnerabilità a leva strategica per la resilienza e la crescita.